Se l’infomazione è il 5° Stato della Materia, Dio è un Programmatore
Scritto in data 4 Apr, 2022
Se l’informazione è Il quinto stato della materia, Dio è un Programmatore e noi siamo in una simulazione. Il fisico Melvin Vopson dell’Università di Portsmouth vuole effettuare un esperimento che cambierebbe la nostra percezione di ogni informazione contenuta nell’universo. Il ricercatore inglese sta cercando infatti di dimostrare una tesi suggestiva: l’informazione avrebbe una sua presenza fisica. I dati digitali avrebbero un peso.
È un’operazione difficile, che potrebbe fornirci nuove intuizioni su come conservare le informazioni in futuro, ma non è solo questo. Potrebbe anche innescare un importante cambiamento di paradigma nel nostro modo di vedere l’intero universo. Le informazioni hanno una massa misurabile? Vopson, studioso di Teoria dell’informazione, cerca colleghi per effettuare un esperimento che, in caso di successo, produrrebbe effetti giganteschi.
In sostanza, si tratta di confermare che le particelle elementari hanno massa misurabile. Come?
Con un processo di annichilazione materia-antimateria: lanciando un fascio di positroni (caricati positivamente) contro gli elettroni in un foglio di metallo (caricati negativamente). Per Vopson, questo processo dovrebbe creare energia equivalente alle masse delle due particelle, e qualcosa in più: due fotoni infrarossi. Sarebbero il risultato diretto della cancellazione delle informazioni contenute nelle particelle.
Serve un acceleratore tipo LHC? “No,” dice Vopson. “Bisognerebbe rallentare i positroni: impegnativo, ma non impossibili”. I fotoni infrarossi, la “prova” della riuscita dell’esperimento, sarebbero immediatamente riconoscibili, dice lo scienziato.
La tesi del principio di equivalenza massa-energia-informazione proposto da Vopson nel 2019 è la base di questo esperimento. Secondo questa tesi, per fare un esempio, cancellando un terabyte di dati da un hard disk, quest’ultimo non diventerebbe solo più “leggero” di informazioni, ma perderebbe anche una vera e propria massa fisica misurabile. Una massa piccola, certo. Nel suo caso sarebbe 2,5 × 1025 chili. Più o meno quella di un protone.
Queste idee di equivalenza massa-energia non sono nuove, peraltro. La maggior parte degli scienziati concorda sul fatto che l’universo osservabile abbia un contenuto informativo specifico. Le masse combinate degli atomi di base contenenti protoni, elettroni e neutroni – così come i loro minuscoli requisiti di massa per interagire tra loro e con il resto del cosmo – sono contenuti in atomi tipici. Questo tipo di informazioni potrebbe essere considerato il “DNA” delle particelle, secondo l’articolo di Vopson.
In sintesi, se l’esperimento proposto da Vopson riuscisse, dimostrerebbe l’esistenza dell’informazione come quinto stato della materia nell’universo, insieme a quello solido, liquido, aeriforme e plasma.
“Sarebbe la conferma che il nostro universo è matematico: che c’è un collegamento diretto tra matematica, informatica e mondo fisico”, dice Vopson. “Questo può trasformare radicalmente il modo in cui guardiamo tutto. Sarebbe l’anello mancante di tantissimi fenomeni, compresi quelli di materia oscura ed energia oscura.”
La domanda è: quale può essere la dimensione più piccola dei bit digitali? Secondo Vopson (in un paper del mese scorso), la dimensione teorica più piccola dei bit digitali dovrebbe essere quella delle particelle elementari, i più piccoli elementi costitutivi della materia conosciuti nell’universo.
La conferma che l’informazione è il quinto stato della materia comporterebbe anche una conseguenza ipotizzata da diversi scienziati: che l’universo sia in realtà una simulazione al computer. Se l’informazione è veramente un elemento fondamentale del cosmo, è parimenti possibile che tutto il nostro mondo sia gestito da una macchina (o un’entità) intelligente da qualche parte.
Tra tutte quelle indagate da Vopson, sarebbe l’informazione più incredibile.
Nicolas
Presidente Fondatore U.D.I.