Antica Religione Cinese

 L’antica religione cinese consiste principalmente di moralità, come quella di Platone, Marco Aurelio, Epitteto e di tutti i nostri filosofi. L’imperatore cinese non ha mai pagato qualcuno per discutere se un bambino è dannato quando muore prima che qualcuno gli soffi in bocca; se una terza persona viene creata, o generata, o procede; se provenga da una prima persona, o dalla seconda, o da entrambe contemporaneamente; se una di queste persone ha due nature o una sola; se ha uno o due testamenti; se la madre di una di queste persone è maculata o immacolata. Non conoscono né consustanzialità né transustanziazione. I quaranta parlamenti cinesi che governano tutto l’impero non sanno nulla di tutte queste cose: quindi sono atei! Così si è sempre sostenuto tra i cristiani. Quando inizieremo a ragionare?

È uno strano abuso della stupidità del volgare, è essere noi stessi molto stupidi, o molto ingannevoli e molto malvagi, voler far credere che la parte principale della religione non sia la moralità. Adora Dio e sii retto, questa è l’unica religione degli studiosi cinesi. I loro libri canonici, ai quali si attribuiscono quasi quattromila anni di antichità, ordinano che l’imperatore tracci con le sue mani dei solchi con l’aratro, e che offra all’Essere Supremo le spighe del suo lavoro. Tommaso d’Aquino, Scoto, Bonaventura, Francesco, Domenico, Lutero, Calvino, canonici di Westminster! state insegnando qualcosa di meglio?

Questa religione semplice e nobile dura da quattromila anni in tutta la sua integrità; ed è probabile che sia molto più antica: perché poiché il grande imperatore Fo-Hi, che i compilatori più moderati collocano all’epoca in cui collochiamo il diluvio, osservò questa augusta cerimonia della semina del grano, è molto probabile che sia stata istituita molto prima di lui. Senza quello non avremmo detto che era lui il maestro? Fo-Hi era a capo di un popolo innumerevole: quindi questa nazione riunita era molto anteriore a Fo-Hi; quindi ebbe una religione per moltissimo tempo, perché quale grande popolo fu mai senza religione? Non c’è nessun esempio di questo sulla terra.

Ma ciò che è unico e ammirevole è che, in Cina, l’imperatore è sempre stato pontefice e predicatore. Gli editti sono sempre stati esortazioni alla virtù. L’imperatore ha sempre sacrificato a Tien, a Chang-Ti. Nessun prete è stato così insolente da dirgli: “Sta solo a me sacrificare, pregare Dio in pubblico. Tocchi l’incensiere, osi pregare Dio stesso, sei empio. »

La gente comune era stupida e superstiziosa in Cina come altrove. Negli ultimi giorni ha adorato dei ridicoli. Per circa tremila anni sorsero diverse sette; il governo, saggio e tollerante, permise loro di esistere: preoccupato unicamente della moralità e della polizia, non trovò male che la plebaglia credesse alle sciocchezze, purché non disturbassero lo Stato e obbedissero alle leggi. La massima di questo governo è sempre stata: “Credi quello che vuoi, ma fai quello che ti ordino”. »

Anche se, nei primi giorni della nostra era volgare, un disgraziato di nome Fo affermava di essere nato da un elefante bianco sul lato sinistro, e i suoi discepoli fecero di questo povero ciarlatano un dio, i quaranta grandi parlamenti del regno subirono la popolazione si divertirà con questa farsa. Nessuna delle sciocchezze popolari disturbava lo Stato; non gli fecero più male di quanto non fecero a Roma le Metamorfosi di Ovidio e l’Asino di Apuleio . E noi, infelici! Che sciocchezza, che guai e che carneficina! La storia cinese non è contaminata da alcun disturbo religioso. Nessun profeta che agitasse il popolo, nessun mistero che portasse devastazione alle anime. Confucio è stato il primo dei medici, perché non è mai stato un ciarlatano. E noi, miserabili! 

Voltare, Dio e gli Esseri Umani, capitolo IV.