I criptodeisti sono deisti che non dichiarano pubblicamente di esserlo. Gli esempi più famosi possono essere i paleodeisti europei che vivevano nel mondo cristiano, oppure i deisti che vivono in teocrazie islamiche nel mondo moderno.
I criptodeisti spesso decidono di non esternare la loro religione ma fingersi membri della religione dominante per motivi di sicurezza.
Uso del termine
Nel testo del 2002 di Jonathan Israel “Radical Enlightenment” viene etichettato il filosofo italiano Giovanni Gualberto De Soria come un criptodeista. Nel Trattato di Ateologia del 2005, Michel Onfray parla della vita di Giulio Cesare Vanini, parla dell’esistenza di una cultura « underground » a Napoli, con i suoi cenacoli di filoriformati, anti-trinitari e criptodeisti. Il termine “criptodeista” viene utilizzato nel 2007 da Arthur C. Clarke, autore di 2001 Odissea nello spazio, nell’ultimo libro della saga, ovvero 3001: Odissea finale. Nel 2010 il centro torinese di evangelizzazione Didaskaleion parlava di criptodeisti definendoli in questo modo: “credono in un Dio, miscuglio di ragione e di fede, ma non nel Dio di Gesù Cristo che è Trinità”. Nel 2014 Richard Dawkins, divulgatore scientitico ateo, accusa il fisico Paul Davies di essere un “criptodeista“. Più recentemente lo possiamo ritrovare in forum etc nel web.
Chi sono i criptodeisti?
Il Century Dictionary definisce “criptodeista” come “colui che è segretamente un deista.” Ma più correttamente si potrebbe dire che un criptodeista è qualcuno che ha parole e pensieri deisti ma non si identifica come deista. Questa situazione si verifica molto spesso, e può accadere per due motivi:
1 – Non ne ha mai sentito parlare
Seppur la visione deista è largamente diffusa in tutto il pianeta, nella società contemporanea si sente parlare di Deismo praticamente solo nelle facoltà di filosofia o teologia, inoltre il Deismo non fa proselitismo.
2 – Preferisce non dirlo
In alcuni posti dichiararsi deista può farti avere gravi conseguenze come la morte o la soppressione delle tue libertà. Ma senza andare a vedere i casi estremi, alcune persone preferiscono tenersi per sé la propria identità di deista per non avere problemi in generale.
IL PROBLEMA DEL CRIPTODEISMO:
Il criptodeismo è un problema. L’esistenza di criptodeisti dimostra di per sé una carenza nella libertà d’informazione o nella conoscenza collettiva. I deisti devono sapere che esiste il deismo, perché esso è una cura contro l’intolleranza e il fanatismo. Il bisogno di credere che hanno dentro di sé le persone non deve avvicinarli a religioni che dividono gli uomini, bensì dev’essere catalizzato verso la vera spiritualità, quella lontana dal dogma e basata sulla ricerca interiore. Per questo motivo l’Unione Deista Italiana non intende fare proselitismo, ma semplicemente vuole arrivare ai criptodeisti per farli diventare deisti consapevoli di esserlo.
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