Un numero del 1 novembre 1927 di Critica Fascista, conservato dallo stesso Mussolini, dichiarava:
« Un tale astratto deismo poté bastare alla Rivoluzione francese: non
basta alla Rivoluzione fascista. Questa, come restaurazione dei valori storici e ideali di un popolo, non può ispirarsi se non a una religione, onde siano potenziati i valori storici e ideali della nostra razza. Una rivoluzione siffatta non può essere che la cattolica romana.» (fonte)
Non a caso infatti, qualche anno prima, nel 1923, Papa Pio XI fece molta pressione su Mussolini perché temeva che la Riforma Gentile com’era scritta nelle prime versioni potesse:
« imporre nelle scuole l’insegnamento non del catechismo cattolico, ma di un deismo astratto che è fratello carnale dell’ateismo, ed affidare tale insegnamento agli stessi maestri e maestre comunali e Iddio sa quale razza di gente, al punto di vista cattolico o religioso, si trovi tra i maestri specialmente». (fonte)
Ovviamente Mussolini decise di accontentare la Chiesa Cattolica, inserendo l’ora di Religione Cattolica e lasciando l’ultima parola alla Chiesa nella scelta degli insegnanti.