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Ebioniti – Unione Deista Italiana

Ebioniti

Gli Ebioniti sono stati una setta proto-deista fondata dal deista ante-litteram Gesù. Sono considerati dai cristiani tradizionali come una setta eretica, ma la realtà potrebbe essere molto diversa.

TEORIA:

7 a.C.-1 a.C:

Nasce Gesu in una famiglia tradizionale ebraica.

1a.C-26 d.C:

Gesu diventa membro della comunità Essena, probabilmente battezzato dall’esseno Giovanni Battista. Ma decide che la loro conoscenza non dev’essere settaria, ma aperta al mondo.

26-36 d.C:

Gesù muore e viene sostituito da suo fratello minore Giacomo il Giusto.

Giacomo il Giusto guida la comunità di Gerusalemme, gli Ebioniti.

Gli Ebioniti, primi veri seguaci di Gesù, lo considerano un profeta, il Messia, ma un uomo. Non Dio, non capace di miracoli. Seguono un “vangelo” composto quasi esclusivamente dai detti di Gesù, probabilmente la Fonte Q. Praticano la circoncisione e, come gli esseni, non mangiavano carne.

36-48 d.C:

Il seguace Anania della comunità di Damasco, mette in discussione alcuni “dogmi” degli Ebioniti, in special modo la circoncisione e forse il consumo della carne e, in parte, la condivisione di beni.

Paolo da nemico degli Ebioniti si converte, a Damasco, grazie ad Anania.

Paolo parte insieme a Barnaba per andare ad Antiochia di Siria, a converte altri, alla nuova versione priva di circoncisione e senza il divieto del consumo della carne.

48-50 d.C:

A Gerusalemme notano che molte persone si stanno convertendo al cristianesimo, ma gli è giunta voce di una nuova versione che non tiene conto di alcuni precetti, quindi fanno venire Barnaba e Paolo per capire meglio.

Barnaba e Paolo spiegano che rimuovendo i dogmi della circoncisione e l’astensione della carne è più facile convertire i pagani.

In questo concilio di stabilisce la circoncisione non era più necessaria per i non ebrei, ma che l’astensione del consumo della carne dev’essere mantenuto.

55 circa:

Barnaba e Paolo tornano ad Antiochia e ignorano la decisione di Gerusalemme, continuando a convertire.
Qui per la prima volta si fanno chiamare “cristiani” (Atti 11,26).

62 d.C:

Giacomo viene fatto uccidere dal procuratore romano Lucceio Albino su istigazione del sommo sacerdote Anano ben Anano.

Prende il suo posto Simone di Gerusalemme.

Simone era il figlio di Clopa, fratello di Giuseppe, in altre parole era cugino di Gesù.

66 d.C:

Simone conduce la maggior parte degli Ebioniti a Pella.

La popolarità di Giacomo il Giusto e l’illegalità della sua morte possono aver scatenato la prima rivolta ebraica contro l’Impero romano, durata dal 66 fino al 73.

70 d.C:

Distruzione del Tempio di Erode.

107-117 d.C:

Simone viene crocifisso durante il regno dell’imperatore Traiano, dal proconsole Tiberio Claudio Attico Erode, a Gerusalemme o nei suoi dintorni.

Il Nome

Il nome “ebioniti” deriva da “Ebionim” e significa i “poveri”. Ciò rappresentava la loro pratica di vita minimalista, professata da Gesù, ma il nome venne usato in modo offensivo dai cristiani, ad esempio secondo Origene, che intendeva “poveri di intelletto”.

Veri seguaci di Gesù

Sebbene la Chiesa li abbia sempre descritti come una setta eretica staccatasi dalla primitiva Chiesa di Gerusalemme, alcuni studiosi moderni ritengono gli Ebioniti non solo i successori spirituali dei discepoli di Giovanni Battista, Gesù e Giacomo il Giusto, ma anche come più fedeli agli insegnamenti di Gesù rispetto ai seguaci di Paolo di Tarso1 2 3 4.

Storia

Secondo alcuni storici i primi Ebioniti erano poveri contadini ebrei che si unirono a Giovanni Battista intorno al 23 d.C. Dopo la morte di Giovanni, avrebbero dovuto unirsi al “movimento del regno di Dio” avviato da Gesù, che credevano fosse un profeta e il Messia.

Dopo la morte di Gesù, il movimento fu organizzato in comunità a Gerusalemme e nelle città circostanti da suo fratello Giacomo il Giusto5. Era l’epoca in cui Paolo di Tarso fondò il proprio movimento.

Alla fine, ci fu una disputa sulla questione della circoncisione e il divieto di mangiar carne per i convertiti dal paganesimo , che Paolo considerava superflui (vedi dopo “La Spaccatura”).

Gli Atti degli Apostoli raccontano di un compromesso, mediato da Giacomo, concluso durante il concilio di Gerusalemme intorno al 49 d.C., che stabilì che la circoncisione dei convertiti non era necessaria (Atti degli Apostoli 15).

Dopo la morte di Giacomo il Giusto nel 62 d.C., Simone di Gerusalemme, un altro parente di Gesù, fu scelto come nuovo leader.

Non è chiarita la questione se i membri della comunità di Gerusalemme attraversassero il fiume Giordano per raggiungere la città di Pella (nell’attuale Giordania ) prima dell’assedio di Gerusalemme nel 70 d.C. , ma è noto che dopo la guerra ebraica la maggior parte della Chiesa di Gerusalemme è andata alla diaspora ebraica nel sud-est asiatico; furono lentamente oscurati dal cristianesimo paolino, la cui sopravvivenza era stata minacciata all’inizio dalla disapprovazione di Gerusalemme e si stava ora diffondendo rapidamente in tutto l’ Impero Romano.

Allo stesso tempo, con la rivolta di Bar-Kochba nel 135 , la leadership ebraica nella Chiesa primitiva finì e quelli chiamati giudaizzanti non furono più ascoltati e riconosciuti come veri seguaci di Gesù. Ciò portò alla separazione definitiva del cristianesimo dall’ebraismo6.

Luogo e durata

Gli ebioniti sono esistiti nella Palestina e zone circostanti tra il I e il V secolo. Alcuni sostengono che gli Ebioniti vivessero più a lungo, poiché il giudice Abd al-Jabbar affermò che avevano ancora seguaci intorno all’anno 1000 d.C.7 Nell’XI secolo d.C., il viaggiatore Beniamino di Tudila menzionò nel suo diario di viaggio un’indicazione della presenza di comunità ebraiche nel nord-ovest della penisola arabica a Taima e Tilmas. Disse di loro:

“Vivono una vita piena di austerità e ascetismo. Non assaggiano carne né bevono vino. I loro vestiti sono neri e il loro rifugio sono capanne e grotte. Trascorrono la maggior parte del tempo digiunando, tranne il sabato e i giorni festivi. Sono sempre devoti alla preghiera per i loro fratelli ebrei dispersi nel mondo.”8

Marcus Elder ha suggerito che fosse per gli Ebioniti.9 Nel XII secolo d.C. Al-Shahrastani menzionò l’esistenza di ebrei residenti vicino a Medina nell’Hijaz che riconoscevano Cristo come profeta, ma che rifiutavano la visione tradizionale di Cristo nel cristianesimo.

Ebioniti erano Ex-Esseni?

Secondo Robert Eisenman, James Tabor, Martin A. Larson e Keith Akers, gli Ebioniti adottarono molte delle credenze degli esseni, e anche il loro nome fu influenzato da Giovanni Battista, i cui insegnamenti si riferivano al movimento di rinnovamento religioso esseno. Il fatto che sia la primitiva Chiesa di Gerusalemme guidata da Giacomo il Giusto che la comunità di Qumran fossero descritte come “povere” è dimostrato come prova della somiglianza delle loro opinioni10 11 12 13.

Gli Esseni – come Gesu – praticavano l’eucarestia e la comunione con Dio, riti considerati blasfemi per la comunità ebraica.

Ebioniti erano Nazareni?

Jeffrey Butz, The Secret Legacy of Jesus , ( ISBN 978-1-59477-307-5 ), scrive “In effetti, gli Ebioniti e i Nazareni sono la stessa cosa” pag 124; “Dopo la devastazione della guerra ebraica, i Nazareni fuggirono a Pella, come comunità in esilio, dove aspettarono con i loro fratelli ebrei. Lì divenne meglio chiamarli Ebioniti. Non c’era una chiara differenza tra i Nazareni e gli Ebioniti , nemmeno un cambiamento nelle loro convinzioni religiose.”, pag 137;

I nazareni non offrivano sacrifici e non mangiavano carne. Essi consideravano un sacrilegio mangiare carne o fare sacrifici con essa.

Origine del termine

“Ebioniti” deriva da “ebionim” i “poveri”, uno dei nomi che si davano gli esseni di Qumran14. Secondo diversi studiosi infatti gli ebioniti derivavano proprio dagli esseni.15 Secondo le informazioni dateci da Giuseppe Flavio e Filone Alessandrino e confermate dai Rotoli del Mar Morto, essi rifiutavano la proprietà privata e la ricchezza e donavano agli altri i loro beni terreni quando diventavano membri della comunità.

Nella letteratura qumraniana spesso i membri della setta sono chiamati così: “i poveri”. Leggiamo nel Documento di Damasco: “allorché Dio visiterà la terra… quelli che gli prestano attenzione sono i poveri (Ebionim) del gregge; questi saranno risparmiati nell’epoca della visita, mentre i restanti saranno dati alla spada, quando verrà il Messia”16. Anche nel Commentario ad Abacuc, altro testo esseno, i seguaci del Maestro di Giustizia sono definiti “ebionim” (i poveri).

Questo termine non era riferito tanto agli indigenti, a coloro cioè che dovevano vivere in povertà per mala sorte o per un rovescio di fortuna, ma piuttosto a quelli che avevano scelto la povertà come libera elezione, come dispregio della ricchezza, e che ritenevano la frugalità un sovrabbondante benessere. Come appunto gli esseni17.

Credo

1 – Gesù era il Messia promesso, un maestro e un profeta, ma non la divina incarnazione di Dio, né che fosse nato da una vergine, né che fosse risorto.

2 – Gli Ebioniti non mangiavano carne, infatti come gli Esseni, da cui veniva Gesù, applicavano il quinto comandamento anche alla vita animale.

3 – Non accettavano l’idea pagana della Trinità, stabilita nel Concilio di Nicea nel 325 d.C.

4 – Nonostante queste differenze, gli Ebioniti condividevano molte delle stesse credenze degli altri cristiani. Credevano nell’amore di Dio, nell’importanza della giustizia sociale e nella venuta del regno dei cieli.


Testo di Riferimento

Nel 1908 , la Catholic Encyclopedia elencò quattro tipi di scritti ebioniti [40] :

Si ipotizza anche che il Vangelo di Barnaba , che fu poi utilizzato dai musulmani per polemizzare con i cristiani, potrebbe essere basato su documenti ebioniti o gnostici [41] . Sono in corso dibattiti tra gli studiosi riguardo a quest’opera, e le circostanze della sua creazione sono una questione controversa [42] .


Vangelo degli Ebioniti / Ebrei / Matteo

Tra i libri del Nuovo Testamento, gli ebioniti accettarono solo una versione ebraica (o aramaica) del Vangelo di Matteo, denominata Vangelo degli Ebrei.

Ireneo affermò che gli Ebioniti si affidavano esclusivamente al Vangelo di Matteo:

“Questi cosiddetti Ebioniti credevano che Dio avesse creato il mondo. Nonostante ciò, le loro opinioni su Dio sono simili a quelle di Cerinthius e Carburatas. Usavano solo il Vangelo di Matteo e rifiutavano l’apostolo Paolo, considerandolo un apostata.18

Ireneo menzionò che questa versione del Vangelo di Matteo non conteneva i primi due capitoli (quindi il concepimento di Maria tramite spirito santo e la nascita verginale di Gesù), e iniziava direttamente con il battesimo di Gesù per mano di Giovanni Battista .19

Mentre Eusebio di Cesarea affermò più tardi che usavano solo il Vangelo degli Ebrei.20

Epifanio affermò che gli Ebioniti diffondevano un vangelo scritto da Matteo che era chiamato il “Vangelo degli Ebrei”. Aggiunse: “Non solo era incompleto, ma era forgiato e mutilato… “

La nostra tesi è che non è stato il Vangelo di Matteo ad essere mutilato, ma piuttosto il Vangelo degli Ebrei ad essere interpolato. Epifanio disse:

“Anch’essi accettarono il Vangelo di Matteo, come i seguaci di Cerinzio e Merinto, e non accettarono nient’altro. Lo chiamarono il “Vangelo degli Ebrei” Matteo era l’unico che usò i libri del Nuovo Testamento in ebraico , usando lettere ebraiche”.21

Gli ebioniti usavano come testo di riferimento il Vangelo degli Ebioniti, o Vangelo degli Ebrei22, un vangelo apocrifo andato perduto. Sembra che contenesse esclusivamente i detti di Gesù (loghia), piuttosto che una narrazione della sua vita. Giusto pochi eventi narrati, come il battesimo di Giovanni, la predicazione in Galilea, le sue controversie con il Tempio. Quindi mancava tutta la narrazione legata ai miracoli. Per questo motivo è simile alla Fonte Q, la fonte da cui sarebbero poi emersi tutti i vangeli.

Religione Riconosciuta

La religione praticata dagli ebrei, anche quando praticata dai credenti in Gesù, era riconosciuta legittima dal diritto romano ( religio licita ). I gentili che diventavano cristiani, invece, furono perseguitati fino al tempo di Costantino (inizi del IV secolo). Questo potrebbe essere uno dei motivi per cui i credenti ebrei in Gesù non si definivano cristiani, ma piuttosto israeliti, nazorei o ebioniti.

Membri Illustri

Giovanni Battista – Iniziatore di Gesù

In uno dei frammenti del Vangelo ebionita citato da Epifanio di Salamina , Giovanni Battista è ritratto come un vegetariano, insegnante nazireo e predecessore di Gesù. Gli studiosi discutono se Giovanni fosse considerato dalle masse un’alternativa agli ambienti attorno al Tempio di Gerusalemme, percepiti come corrotti.23 24 25

Giacomo il Giusto – Fratello minore di Gesù

Dopo la morte di Gesù, il movimento fu organizzato in comunità a Gerusalemme e nelle città circostanti da suo fratello, Giacomo il Giusto26, fatto confermato Eusebio di Cesarea27.

In un passaggio delle Antichità Giudaiche (20.9.1), Giuseppe Flavio descrive Giacomo come il fratello di Gesù chiamato il Cristo e racconta che egli fu condannato a morte e lapidato dal Sinedrio su ordine del Sommo Sacerdote Anano; tale passo è considerato autentico ed affidabile dalla quasi unanimità degli studiosi.

Eusebio racconta che Giacomo fu fatto uccidere dal procuratore romano Lucceio Albino su istigazione del sommo sacerdote Anano ben Ananus, intorno al 63 d.C., e che la comunità di Gerusalemme elesse Simone come suo successore.

Simone di Gerusalemme – Successore di Giacomo

Successore di Giacomo, secondo Esegippo era il cugino di Gesù, ovvero il figlio di Clopa, fratello di San Giuseppe.28

Secondo Egesippo, Simone sconfisse alle elezioni un certo Tebuti o Tebito. Secondo i Padri della Chiesa Tebuti voleva obbligare i cristiani pagani a seguire le leggi di Mosè. Dopo aver perso le elezioni, diede il via alle sette giudeo-cristiane.

Simone condusse la maggior parte dei cristiani a Pella prima dello scoppio della prima guerra ebraica-romana nel 66 d.C. e della distruzione del Tempio di Erode nel 70 d.C.

Secondo Eusebio: “Dopo il martirio di Giacomo e la conquista di Gerusalemme che seguì immediatamente, si dice che gli apostoli e discepoli del Signore ancora viventi si unirono da tutte le direzioni con coloro che erano parenti del Signore secondo la carne (per anche la maggior parte di loro era ancora viva) per consultarsi su chi fosse degno di succedere a Giacomo. Tutti concordi dichiararono Simeone, figlio di Clopa , di cui fa menzione anche il Vangelo; per essere degno del trono episcopale di quella parrocchia. Era cugino, come si dice, del Salvatore. Infatti Egesippo ricorda che Clopa era fratello di Giuseppe.”29

Fu crocifisso nel 107 o 117 d.C. durante il regno dell’imperatore Traiano, dal proconsole Tiberio Claudio Attico Erode, a Gerusalemme o nei suoi dintorni.

Nemici

San Paolo

Gli ebioniti consideravano San Paolo un apostata e un impostore. Affermavano che Paolo era un greco che si convertì al giudaismo per sposare la figlia di Cohen Gadol, il rabbino capo di Israele, e quando lei rifiutò di sposarlo, abbandonò la religione.

“[Gli Ebioniti] dichiarano che era greco […] Salì a Gerusalemme, dicono, e dopo aver trascorso lì qualche tempo, fu preso dalla passione di sposare per questo la figlia del sacerdote per questo divenne un proselito e si fece circoncidere. Poi, non riuscendo a prendere la ragazza, si arrabbiò e scrisse contro la circoncisione, contro il sabato e la legge.”30 31

San Paolo lavorava per i i sacerdoti (Atti 9, 21). Probabilmente c’era un piano da parte di alcuni sacerdoti, visto il successo che stava riscuotendo il movimento di Giacomo il Giusto, di appropriarsi di quella religione e piegarla ai propri interessi.

Quando San Paolo arrivò a Gerusalemme, gli ebioniti sentivano la puzza. (Atti 9, 26) ma a quanto pare Barnaba li convinse che potevano fidarsi di lui (Atti 9, 26-27).

Barnaba è però un messaggio misterioso. Infatti la Chiesa lo considera un Apostolo, ma secondo i Vangeli non era stato un Apostolo. Indagare meglio sul personaggio.

Anania figlio di Nedebeo

Anania figlio di Nedebeo chiamato Ananos da Flavio Giuseppe: creato sommo sacerdote giudeo verso il 47 d. C.; inviato prigioniero a Roma a risponder di diversi reati al tribunale imperiale verso il 52. Prosciolto e tornato in Palestina vi muore nei primi tumulti della grande rivoluzione giudaica. Secondo gli Atti, dinanzi a lui, presidente del Sinedrio, sarebbe comparso l’apostolo Paolo dopo il suo arresto a Gerusalemme: e gli avrebbe profetato la sua tragica fine. Difficoltà contro quest’episodio leva il Loisy (Les Actes des Apôtres, Parigi 1920, p. 827 segg.), sostenendo che, secondo i dati di Flavio Giuseppe, Ananos non era più sommo sacerdote quando Paolo fu imprigionato (Cfr. Atti, XXIII, 1 segg.: XXIV, 1-5; Flavio Gius., Antiq., XX, 1, 3; 5, 2; 6, 2; Bellum, II, 17, 6-9).

Anania era un seguace di Gesù di Damasco, che stava convertendo i giudei alla nuova religione, probabilmente con il titolo di “vescovo”.

Anania, secondo gli Atti, è il responsabile della conversione di San Paolo, e colui che l’ha battezzato.

Per Anania la circoncisione non era elemento essenziale per la conversione al giudaismo, in senso lato, sovvertendone così uno dei principi fondamentali32 San Paolo continuerà la tradizione di Anania, ignorando il dogma della circoncisione.

Anania potrebbe essere lo stesso personaggio, marito di Saffira, che vende la terra e tiene una parte per sé, e viene ucciso dallo spirito santo. Il passo potrebbe essere una metafora per indicare che Anania creò una secessione, contrario all’idea della totale condivisione dei beni.

Secondo lo scrittore inglese di origini ebraiche, Hyam Maccoby, studioso delle religioni giudaica e cristiana, Anania fu il padre del capo dei rabbini di Gerusalemme, al tempo della distruzione del Tempio, Joshua ben Hananiah.

La Spaccatura

Secondo alcuni storici, ad esempio Jean Danielou (1964), gli ebioniti e i paolini (seguaci di Paolo) rappresentano la prima spaccatura all’interno dei seguaci di Gesù. Questa spaccatura si verificò una distinzione di vedute. Gli argomenti erano fondamentalmente due.

1 – Circoncisione

In un ambiente desertico, dove le risorse idriche possono essere scarse e l’igiene personale può essere difficile da mantenere, la circoncisione contribuiva alla riduzione del rischio di infezioni anche gravi. Per questo motivo gli Ebioniti portarono avanti questa tradizione religiosa.

San Paolo invece, che doveva convertire i pagani che vivevano anche in aree non desertiche, propose di eliminare questo rituale.

2 – Consumo di carne

Gli ebioniti, così come gli esseni da cui derivano (e i nazirei, che per molti storici sono la stessa cosa) non mangiavano carne ed erano contrari ai sacrifici animali.33 Il quinto comandamento dato a Mosè vietava di uccidere, e loro consideravano animali degli esseri viventi.

I pagani erano grandi mangiatori di carne, quindi San Paolo vedeva come necessaria l’eliminazione di questa regola, che probabilmente avrebbe trovato d’ostacolo per praticare conversioni.

Igiene

Epifanio di Salamina Panarion , 19,28-30 afferma, criticando che gli Ebioniti incoraggiavano lavaggi rituali molto frequenti.

Archeologia

Nel 2004, lo studioso biblico Jacob Rabinowitz ha suggerito nel suo libro Buried Angels che i reperti scoperti dagli archeologi biblici francescani a Gerusalemme, Hebron e Nazareth potrebbero essere opera dei primi Ebioniti. I reperti includono: ossari , figurine e oggetti rituali, con croci e altri motivi biblici come elementi decorativi. I francescani ritengono che fossero opera di una setta eretica giudaizzante a cavallo tra il III e il IV secolo.34

Che fine ha fatto?

La setta degli Ebioniti che fine ha fatto? Potrebbero essersi evoluti in qualcuno dei seguenti movimenti, oppure potrebbero essere lo stesso movimento con nome diverso, oppure potrebbero non avere nulla a che fare con loro.

Gnostici: Si trattava di un insieme variegato di movimenti spirituali che credevano in una conoscenza (gnosi) segreta come chiave per la salvezza. Le loro credenze differivano notevolmente dalle dottrine cristiane ortodosse.

Elkasaìti: Un gruppo gnostico che combinava elementi del giudaismo e del cristianesimo con le proprie credenze gnostiche, credevano in una gerarchia di divinità con figure come Gesù, Giovanni Battista e Simone Pietro.

Nazarèi: Un gruppo di ebrei cristiani che seguivano le pratiche ebraiche e consideravano Gesù come il Messia annunciato nelle Scritture ebraiche, ma non necessariamente come una divinità.

Cerinti: Un movimento cristiano giudaizzante, che prendeva il nome da Cerinto, un leader del primo secolo. I Cerinti credevano che il Cristo fosse venuto su Gesù solo temporaneamente al battesimo e lo avesse lasciato prima della sua morte.

Simoneani: Seguaci di Simone Mago, un personaggio menzionato negli Atti degli Apostoli, che si ritiene avesse insegnato dottrine eretiche e praticato la magia.

Docetismo: Una dottrina che negava la reale umanità di Gesù e sosteneva che la sua natura fisica fosse solo apparente, non reale.


Quali fonti attendibili?

Una delle parti più difficili di ricostruire la realtà storica del movimento creato da Gesù è che le fonti che abbiamo non avevano il fine di raccontare la realtà dei fatti, ma di fornire uno strumento di propaganda.

Per questo motivo ci sono diversi errori sia nei Vangeli canonici, negli Atti degli Apostoli e nelle parole degli apologeti, che ci costringono a prendere con le pinze le informazioni esposte, e filtrarle attraverso la ragione.

Atti degli Apostoli – Barnaba?

Negli “Atti degli Apostoli”, attribuiti allo stesso autore del Vangelo convenzionalmente attribuito a “Luca”, si legge di uno dei primi missionari cristiani che si chiamava “Giuseppe, soprannominato dagli apostoli Bàrnaba, che significa “figlio dell’esortazione” (Atti 4,36). “Barnaba” non significa “figlio dell’esortazione“, come scrive l’autore degli “Atti degli Apostoli”, ma può essere interpretato o come “figlio di Nabu”, che era nome di origine babilonese (Nabu-codonosor, Nabo-polassar”), o come “figlio di un profeta”. L’autore degli “Atti”, dunque, ha errato nel fornire l’etimologia di “Barnaba“.

Vangelo di Luca – Resa?

Nella genealogia di Gesù fornita dal Vangelo attribuito a “Luca”, terzo dei Vangeli cosiddetti “canonici” e uno dei tre Vangeli “sinottici”, è menzionato un “Resa, figlio di Zorobabèle” (Lc. 3,27). “Resa”, tuttavia, non è il nome di un figlio di Zorobabèle, ma una parola aramaica che significa “Principe” e che costituiva il titolo del quale poteva fregiarsi Zorobabèle, non già il nome di un suo figlio. L’autore del Vangelo attribuito convenzionalmente a “Luca” era una persona che, con ogni probabilità, non conosceva l’aramaico e ha frainteso su alcuni punti le fonti delle quali si è servito.


  1. Schoeps, Hans-Joachim: Cristianesimo ebraico: controversie tra fazioni nella Chiesa primitiva. Traduzione di Douglas RA Hare . Fortezza Press, 1969. ↩︎
  2. Maccoby, Hyam: The Mythmaker: Paolo e l’invenzione del cristianesimo . HarperCollins, 1987. ISBN 0-06-250585-8 . ↩︎
  3. Eisenman, Robert: Giacomo il fratello di Gesù: la chiave per svelare i segreti del cristianesimo primitivo e i rotoli del Mar Morto . Vichingo, 1997. ISBN 1-84293-026-5  ↩︎
  4. Tabor, James D.: La dinastia di Gesù: una nuova indagine storica su Gesù, sulla sua famiglia reale e sulla nascita del cristianesimo . Simon & Schuster, 2006. ISBN  0-7432-8723-1 . ↩︎
  5. Tabor, James D.: La dinastia di Gesù: una nuova indagine storica su Gesù, sulla sua famiglia reale e sulla nascita del cristianesimo . Simon & Schuster, 2006. ISBN  0-7432-8723-1 . ↩︎
  6. Maccoby, Hyam: The Mythmaker: Paolo e l’invenzione del cristianesimo . HarperCollins, 1987. ISBN  0-06-250585-8 . ↩︎
  7. Shlomo Pines (1966). Gli ebrei cristiani dei primi secoli del cristianesimo secondo una nuova fonte . Atti dell’Accademia israeliana delle scienze e degli studi umanistici II, n. 13.OCLC: 13610178. ↩︎
  8. Il viaggio di Beniamino di Tudela, p. 317, copia archiviata il 29 marzo 2016 sul sito web di 
    Wayback Machine  ↩︎
  9. Marcus N. Adler (1907). L’itinerario di Beniamino da Tudela: testo critico, traduzione e commento . Filippo Feldheim. S. 70–72. ↩︎
  10. Eisenman, Robert: 
    Giacomo il fratello di Gesù: la chiave per svelare i segreti del cristianesimo primitivo e i rotoli del Mar Morto . Vichingo, 1997. 
    ISBN  
    1-84293-026-5
     . ↩︎
  11. Tabor, James D.: 
    La dinastia di Gesù: una nuova indagine storica su Gesù, sulla sua famiglia reale e sulla nascita del cristianesimo . Simon & Schuster, 2006. 
    ISBN  
    0-7432-8723-1
     .

    ↩︎
  12. Larson, Martin A: 
    La fede esseno-cristiana . Cercatore della verità, 1989. 
    ISBN  
    0-939482-16-9
     .

    ↩︎
  13. Akers, Keith: 
    La religione perduta di Gesù: vita semplice e nonviolenza nel cristianesimo primitivo . Lanterna Libri, 2000. 1930051263. ↩︎
  14. L.Moraldi, I Manoscritti del Mar Morto, Utet, Torino, 1975, pag. 49 ↩︎
  15. Eisenman, Robert (2002), “James, il fratello di Gesù” (Watkins) ↩︎
  16. Documento di Damasco 19,5-10 ↩︎
  17. Filone, Quod omnis probus sit liber, Utet, Torino, 1998 ↩︎
  18. Ireneo, Haer 1.26.2 ↩︎
  19. Ireneo di Lione, Adversus Haereses I, 26 ; II,21 . Copia archiviata il 17 luglio 2018 sul sito web di Wayback Machine . ↩︎
  20. Eusebio di Cesarea, Storia della Chiesa , IV, 21, 8. Copia archiviata il 12 giugno 2018 sul sito web di 
    Wayback Machine .
    ↩︎
  21. Epifanio Panarion 30.3.7 ↩︎
  22. Dizionario biblico – Enciclopedia biblica cristiana – Spiegazione della parola Ebionita, copia archiviata il 12 giugno 2018 sul sito web di Wayback Machine . ↩︎
  23. Eisenman, Robert: 
    Giacomo il fratello di Gesù: la chiave per svelare i segreti del cristianesimo primitivo e i rotoli del Mar Morto . Vichingo, 1997. 
    ISBN  
    1-84293-026-5
     .

    ↩︎
  24. Tabor, James D.: 
    La dinastia di Gesù: una nuova indagine storica su Gesù, sulla sua famiglia reale e sulla nascita del cristianesimo . Simon & Schuster, 2006. 
    ISBN  
    0-7432-8723-1
     .

    ↩︎
  25. Larson, Martin A: 
    La fede esseno-cristiana . Cercatore della verità, 1989. 
    ISBN  
    0-939482-16-9
     . ↩︎
  26. Tabor, James D.: La dinastia di Gesù: una nuova indagine storica su Gesù, sulla sua famiglia reale e sulla nascita del cristianesimo . Simon & Schuster, 2006. ISBN  0-7432-8723-1 . ↩︎
  27. M.Black, The Scrolls and Christian Origins, Nelson, London, 1961, ristampa 1983 ↩︎
  28. Storia della Chiesa 3:11 Archiviato il 2 agosto 2017 su 
    Wayback Machine . ↩︎
  29. Eusebio di Cesarea, Storia della Chiesa, Libro III , cap. 11. 
    un altro collegamento ↩︎
  30. Epifanio di Salamina, Panarion 30.16.6-9. ↩︎
  31. Petri Luomanen (2007). Matt Jackson-McCabe (a cura di). Il cristianesimo ebraico riconsiderato . FortressPress. S.  88 . ISBN : 978-0-8006-3865-8. ↩︎
  32. ^ S. Mazzarino, L’impero romano, pg 152, cfr bibliografia ↩︎
  33. Epifanio, Panarion , 30, 16, 4-5.
    ↩︎
  34. Rabinowitz, Jacob: Angeli sepolti . Libri invisibili, 2004.

    ↩︎