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Quartine Deiste – Unione Deista Italiana

Quartine Deiste

Tra il 1620 e il 1622 è circolato in Europa, specialmente in Francia, un testo conosciuto come l’Anti-Bigotto (L’Antibigot), o Quartine Deiste (Quatrains du déiste). Si tratta del primo testo ufficiale scritto da un movimento deista che ci è arrivato integralmente. Seppur le copie originali sono andate distrutte dalla Chiesa come altri testi deisti, queste quartine sono apparse nell’opera L’Empietà dei Deisti del teologo Marin Mersenne. Qui il testo originale e la traduzione in italiano:

Puisque l’Estre éternel est éternellement
très heureux, el parfait en toute suffisance,
qu’il est la bonté mesme, et sage infiniment
sur lout ce qu’en conçoit l’humaine intelligence,

Le Superstiticus est-il pas insensé

de se le figurer constant, el variable,
embrazé de vangeance. et d’un rien offensé,
ennemy des tyrans, et plus qu’eux redoulable?

L’est-il pas de rechef de se l’imaginer

de lout cet Univers la guide souveraine,
et croire ensemblement qu’il se laisse mener
selon les passions, et la nature humaine ?…..

Dieu peut-il condamner ceux lesquels il conduit

en tous leurs mouvemens sans aceuser luy-mesme?
sauroit-on imposer quelque justice en luy
sans en luy concevoir une malice extrême ?

Pourroit-il de nos maux sa justice exalter

et de nostre misère enrichir son essence?
scauroit-on faire pis que de lus adapter
l’oflice de bourreau pour venger nos offenses ?

Il n’est pas moins mauvais de nier simplement
une Divinité, que de la croire telle
qu’elle tire de l’heur et du contentement
à nous faire souftrir une peine immortelle…..

Quant à ceux que l’on voit se battre et tourmenter
afin de se punir des défauts de leur vie,
où trouvent-ils que Dieu se puisse délecter
en l’agitation d’une telle folie?

Si par devant un juge un voleur ne sauroit
se purger de son crime en punissant soy-mesme,
pourquoy veut le Bigol que Dieu en cet endroit
donne ce privilège à la sottise humaine ?…..

S’il nous faut espérer qu’au delà du trespas
des délices du Ciel nous aurons jouissance,
pourquoy ne prendrons-nous de celles icy-bas
attendant celles-là, l’usage et connoissance?

Si pour conclusion Dieu nous permet d’user
des sensibles effets de sa bénéficence,
pourquoy les voulons-nous de sa main refuser
et luy en desnier nostre recognoissance?

De tout ce que dessus on peut sommairement
distinguer le Bigot d’avec le Déiste,
pour fuir du premier l’impie enseignement
et de l’autre imiter la bienheureuse piste….

Ainsi l’Athée seul nie la Divinité:
le Bigot, pirement, meilleur que Dieu s’estime:
le Déiste entre tous l’adore en vérité,
attendant qu’il parvienne où son bul se termine.

Poiché l’Essere eterno è felice eternamente,
ed è perfetto in totale sufficienza,
che è la stessa bontà, e saggio infinitamente,
oltre quanto può concepire l’umana intelligenza,

Non è forse insensato per il Superstizioso immaginarlo costante e mutevole,
infiammato di vendetta e offeso da un nulla,
nemico dei tiranni, e più temibile di loro?

Non è forse ancora più insensato immaginarlo
come la guida sovrana di tutto l’universo,
e credere contemporaneamente che si lasci guidare
dalle passioni e dalla natura umana?…

Dio può condannare coloro che guida
in tutti i loro movimenti senza accusare se stesso?
Si potrebbe imporre una qualche giustizia su di lui
senza concepirgli una malizia estrema?

Potrebbe esaltare la sua giustizia dai nostri mali
e arricchire la sua essenza dalla nostra miseria?
Si potrebbe fare qualcosa di peggio che attribuirgli
l’ufficio del boia per vendicare le nostre offese?

Non è meno cattivo negare semplicemente
una Divinità, che credere che essa,
tragga gioia e contentezza,
dal farci soffrire un castigo immortale…

Per quanto riguarda coloro che vediamo combattersi e tormentarsi
per punire le colpe della loro vita,
dove trovano che Dio possa trovare piacere
nell’agitazione di una tale follia?

Se davanti a un giudice un ladro non può purgarsi
del suo crimine punendosi da solo,
perché il Bigotto vuole che Dio conceda
questo privilegio alla stupidità umana?…

Se dobbiamo sperare che al di là
della morte avremo delizie del Cielo,
perché non prendiamo piacere in quelle terrene,
aspettando quelle future, nell’uso e nella conoscenza?

Se in conclusione Dio ci permette di godere
degli effetti sensibili della sua benevolenza,
perché vogliamo rifiutarli dalla sua mano
e negargli il nostro ringraziamento?

Da tutto quanto sopra si può sommariamente
distinguere il Bigotto dal Deista,
per evitare l’empio insegnamento del primo
e imitare la benedetta via del secondo…

Così l’Ateo da solo nega la Divinità:
il Bigotto, scioccamente, si stima migliore di Dio:
il Deista, tra tutti, lo adora veramente,
aspettando che raggiunga dove il suo sguardo si ferma.

Fonti:

Disciples Et Successeurs de Theophile de Viau (1923) (link)
De l’humanisme au rationalisme di Pierre Charron (1541) (link)
La Mort au siècle des Lumières di Robert Favre (1978) (link)