Guerra Giudaica 3.450-452:
Gesù figlio di Safat (Σαφάτου) “il capo di questa banda di briganti”; “truppe di Gesù”
In quel punto, la maggior parte dei manoscritti hanno τούφα.
Questo Gesù è lo stesso citato in Vita 66, 134, “figlio di Saffia” (Σαπφίας), “capo … del partito dei pescatori e dei poveri”.
Vita 134 presenta nei manoscritti in realtà: Σαπιθα.
Guerra Giudaica 6.387-391: Gesù figlio di Tebuti (Θεβουθεῖ), senza ombra di dubbio, l’ultimo sacerdote del Tempio nel 70 E.C.
Lo Josippon (risalente al medioevo, ritenuto non affidabile), ha su questo punto: Schaftai al posto di “Tebuti”.
“Gesù un sacerdote, figlio di Schaftai il sommo sacerdote”
Guerra Giudaica 2.566 “Gesù figlio di Saffa, uno dei capi sacerdoti” presenta Σαπφᾶ. Ma si tratta di una correzione di Σαπφὼ o Σαπφὰν
Il nome trovato nello Josippon “Schaftai” per Gesù ben Tebuti sembra riflettere il nome “ Σαπιθα” che è reso con “Saffa” in Vita 134.
In Guerra Giudaica 3.450 il patronimico trovato per Gesù, ovvero “ben Toufa” (= ben Saffa) suona come se potesse essere una variante di “Tebuti” (scambio f/b).
In sintesi:
FATTO 1: Tebuti diventa Schaftai nello Josippon
FATTO 2: ma Schaftai ~ Sapitha/Saffa
perciò, per la virtù transitiva:
Tebuti ~ Saffa/Toufa
L’unica menzione di Tebuti in tutta la letteratura cristiana. Così il folle apologeta cattolico Eusebio (Hist. eccl. 4:22):
Lo stesso autore descrive con le seguenti parole anche le origini delle eresie del suo tempo: “Dopo che subì il martirio Giacomo il Giusto, per la stessa ragione del Signore, fu eletto vescovo il figlio di suo zio, Simeone figlio di Cleopa, che tutti proposero perché era un cugino del Signore. Per questo motivo chiamavano la Chiesa vergine, perché non era stata ancora corrotta da discorsi vani.
Ma per non essere stato eletto vescovo, Tebuti iniziò a corromperla tra il popolo con le sette eresie, cui anch’egli apparteneva, e da cui vennero Simone, donde i Simoniaci, Cleobio, donde i Cleobiani, Dositeo, donde i Dositei, Gorteo, donde i Gorateni e i Masbotei. Da questi derivarono i Menandrianisti, i Marcianisti, i Carpocratiani, i Valentiniani, i Basilidiani e i Saturniliani, ognuno dei quali avanzò la propria teoria in modo affatto personale.
Da costoro provennero pseudocristi, pseudoprofeti e pseudoapostoli, che divisero l’unità della Chiesa con le loro perniciose dottrine contro Dio e contro il suo Cristo”.